“Perché ho parato il rigore? Mi sono fidato dei miei compagni”. Le parole sono di Marco Savi, portiere classe 2007, protagonista con il Castel del Piano nel match vinto in trasferta sul campo dell’Angelana 2-1 nella seconda giornata del campionato di Under 19 A1. Savi infatti ha parato nel finale un calcio di rigore al giallorosso Roscini (peraltro un ex della partita), consentendo alla sua squadra di conquistare i 3 punti e riscattare al meglio la debacle (2-7) del debutto contro la corazzata Terni Fc.
“Ripeto, ho parato il rigore perché mi sono fidato dei compagni – ha ribadito Marco – prima del penalty mi si è avvicinato Passeri e mi ha detto che Roscini (lo scorso anno con noi) avrebbe incrociato il tiro. Io non ero così sicuro ma mi sono fidato ed è andata bene. E’ stata una vittoria importante – ha proseguito – dopo l’imbarcata subita una settimana fa riportare a casa 3 punti così è stato fondamentale per il morale e la classifica”.
Ma quale può campionato può disputare il Castel del Piano? “E’ ancora presto per definire il tipo di torneo che andremo a fare – ha precisato Savi – quel che è certo è che siamo in A1 non per caso, meritiamo di starci e lotteremo per fare un campionato che possa rendere orgogliosa la società”. Tornando al match vinto con l’Angelana, Savi rivendica la prestazione dei suoi: “Gara equilibrata, dalla metà del primo tempo abbiamo cominciato ad avere il controllo del gioco ed ero fiducioso anche quando siamo andati sotto – ha sottolineato – nella ripresa abbiamo rimontato, poi c’è stato questo rigore (che per me non c’era) ma l’ho parato e la partita è finita bene”.
Obiettivi personali? “Penso solo all’Under 19, su di me ha scommesso Francesco Tempesta (si è fidato di me) e io voglio ripagare questo credito – le parole di Marco – sono anche il terzo portiere della prima squadra e se ci fosse bisogno di me sono ovviamente a disposizione. Ma il mio pensiero è ora far bene con la Juniores e dare tutto il meglio in A1”.
Hai un portiere modello a cui ti ispiri? “Ho iniziato a 7 anni e sono rimasto folgorato da Buffon, uno come lui capace di fermare spesso e volentieri i giocatori più forti al mondo non credo rinascerà presto – ha affermato il classe 2007 – ho anche la sua maglia a casa, quella con cui ha giocato la finale di Champions League con la Juve nel 2017, è stato senza dubbio il più forte di tutti”.
In questi anni il ruolo del portiere è cambiato e molto spesso l’estremo difensore viene utilizzato per la costruzione dal basso della manovra. Anche nelle giovanili avviene? “Se ci sono gli interpreti adatti è giusto provarla – ha detto – ma se non puoi permettertela per me è sempre meglio non rischiare ed evitare di subire gol quasi per dispetto”. Evitare di subire gol, la missione primaria di Marco Savi, classe 2007 del Castel del Piano.
Roberto Minelli (Corriere dell’Umbria)