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GiovanInRete - Il Database del Calcio Giovanile Umbro

INZAGHI: COLLETTIVO O SPECIFICITA’

Pensare fuori dagli schemi

Un giocatore come Inzaghi al giorno d’oggi da quale percorso arriverebbe?

Possiamo considerarlo un giocatore frutto di lavori di collettivo o di grande specificità?

Conosciamo tutti Inzaghi, oltre 300 gol segnati, campione del mondo per club e per nazionale. Un giocatore che ha vinto tutto. E se lo analizziamo tecnicamente o tatticamente possiamo sicuramente dire che è non è un talento di classe. Ma allora come ha fatto a diventare il campione che è stato?

Oggi giorno riuscirebbe a emergere dai nostri settori giovanili o verrebbe scartato?

La situazione degli allenamenti di oggi è fare tanti lavori di collettivo, con tanti possessi palla, spesso in spazi ristretti e cercando di coinvolgere più giocatori possibile. Vogliamo l’attaccante che lavora e collabora, che si muove con la squadra e che faccia pure gol, che sappia riconoscere le situazioni e in base a quelle fare la scelta giusta: il famoso giocatore “pensante”.

Ma siamo sicuri che Inzaghi era un giocatore pensante?

Una volta gli allenamenti erano molto più improntati a lavori specifici, si faceva riscaldamento, lavori in coppia, cross e tiri e partitella.

Ma torniamo ai giorni d’oggi. Poniamo il caso che una squadra giovanile avesse Pippo Inzaghi in squadra. Uno che la palla non la vuole, anzi preferisce non averla lontano dalla porta, e quando gliela passano, la dà al primo che vede (magari posizionato più indietro per avere tempo di attaccare l’area), non partecipa all’azione ma gioca per se stesso.
I suoi movimenti sono standard, sempre quelli e li fa senza pensare (es. attacco del primo palo e lavorare sulla linea del fuorigioco). Fa questi due movimenti in tutto e li fa di continuo. Qualcuno gli direbbe ”Pippo, leggi la situazione e scegli cosa fare, devi imparare a leggere quando attaccare la profondità, quando andare incontro o quando attaccare il primo palo o il secondo”, il famoso giocatore “pensante” di cui parlavamo prima che sa riconoscere le situazioni.
Inzaghi è esattamente l’opposto, lui fa quello a prescindere, che poi facendo così finisce pure per liberare gli spazi per un altro compagno. Non sta lì a leggere la situazione e a muoversi di conseguenza, non gli interessa proprio.

Eppure giocatori così specifici, con le nuove metodologie di allenamento non riusciamo più a crearli.

Le nuove metodologie riescono a creare sicuramente qualche ruolo, ma per altri rimane un grosso buco, come per i difensori centrali per esempio. Mancano tutti quei lavori a coppia specifici che si facevano una volta. Quante esercitazioni facevamo noi a coppie sull’anticipo? Oggi quei tipi di lavori vengono a mancare, vengono considerati allenamenti vintage, ma aiutavano sicuramente a far crescere certe caratteristiche che oggi non troviamo più.

collettivo o specificità?