“Non è la vittoria che fa il lavoro ma il lavoro che fa la vittoria”.
Un’estrema sinossi del pensiero da allenatore di Cristian Finauro, classe 1978, tornato quest’anno ad allenare nella sua Foligno dopo una lunghissima trafila ad alti livelli da giocatore e varie esperienze regionali da tecnico di settore giovanile.
Autentico jolly che sapeva giostrare praticamente in ogni posizione sia in mezzo al campo che sulle corsie esterne tra difesa e centrocampo, Finauro cresce calcisticamente nella Vis Foligno, per poi passare alla juniores del Cannara dove si fregia del titolo di Campione d’ Italia Juniores nella storica stagione 95/96, trionfo che gli apre le porte di una carriera importante, prima alla Fidelis Andria in serie B, poi con la storica promozione in C2 col Gubbio targato Acori.
E’ il 1998, la carriera di Finauro è in rampa di lancio tra convocazione nella nazionale di D e sirene da Serie B e squadre Primavera di A: un brutto incidente però lo costringe ad abbandonare le speranze di scalare il calcio professionistico senza però disperdere la grande passione per il gioco. Dopo il delicato intervento chirurgico difatti con grande abnegazione e resilienza Finauro riparte dell’allora C2 prima nella sua Foligno e poi a Camerino, quindi tra D ed Eccellenza con le maglie di Pontevecchio, Angelana, Arrone, Città di Castello prima di vincere da capitano un’altro campionato a Gualdo Tadino, chiudendo poi la carriera da giocatore alla Tiberis e per ultimo di nuovo a Foligno dove inizia il percorso tecnico con gli Allievi nazionali.
Quindi Angelana con i Giovanissimi e un subentro in Prima Squadra seguito dal fulgido lustro a Bastia tra Giovanissimi e Allievi regionali. Nel 2018 Finauro sposta il suo orizzonte a Terni dove allena gli Allievi Regionali delle Fere, quindi il ritorno in Alto Chiascio per un biennio agli Allievi regionali del GualdoCasacastalda. Dal 2021 approda di nuovo nel ternano, questa volta al Terni FC, guidando prima gli Allievi regionali e nell’ultima annata l’Under 13 Élite.
Così la scorsa estate il figliol prodigo ha fatto ritorno a Foligno in una scuola calcio d’elite come la Fulginium, accettando la sfida di allenare l’Under 17 che milita nel campionato regionale A1:
“Dopo tanto tempo sono tornato a casa – conferma Cristian – in passato quest’opportunità non si era mai concretizzata per ragioni di tempistiche, spesso puramente estemporanee. Questa volta il direttore generale Giuseppe Feliciotti mi ha chiamato con un largo anticipo, sinceramente a Terni dopo tre anni era sempre più complesso per per me portare avanti l’impegno e abbiamo concretizzato l’accordo. Siamo partiti molto presto la scorsa estate – ricorda Finauro – cercando di plasmare una squadra che ha solo quattro ragazzi nati nel 2007 che hanno praticamente fatto da chioccia ai tanti 2008 che venivano dai Giovanissimi A2. Per questo abbiamo iniziato con un gap enorme da colmare, passando difatti dai Giovanissimi A2 agli Allievi A1, sempre scendendo in campo con tanti sottoquota, per una distanza sia tecnica, che fisica che soprattutto esperenziale tradotta poi in termini di classifica in maniera evidente nella prima parte di stagione.
Però devo analizzare che, dopo le prime sei-sette gare in apnea, c’è stata una svolta grazie al lavoro quotidiano che, nel tempo, ha portato i suoi dividendi: abbiamo difatti continuato a perdere partite ma spesso di misura e complici episodi o situazioni sfavorevoli fino ad arrivare alla penultima giornata d’andata dove abbiamo battuto 2-1 l’Orvietana mettendo in atto una grandissima prestazione.
Quindi sono arrivate altre partite giocate alla pari e perse per i dettagli che spesso fanno la differenza sino all’ultimo pareggio nel derby con la Fulgens Foligno, gara in cui meritavamo nettamente di più di quanto raccolto. Questo sottolineando come eravamo partiti in 18 ed oggi siamo in 26, una crescita che oltre dal punto di vista numerico si riflette anche in termini di mentalità, atteggiamento e conoscenza del gioco”.
Così la speranza è che, al netto dei 5 punti racimolati in 16 gare, nelle prossime partite ci sia un’ulteriore upgrade che vada ben oltre la mera graduatoria:
“Ora abbiamo la consapevolezza di potercela giocare contro ogni avversario e su ogni campo – dichiara Finauro – lo faremo anche nel prossimo turno sul terreno della Pontevecchio e poi in casa nostra con il Trestina”.
Questo in un progetto tecnico targato Juventus, visto che dalla scorsa estate la Fulginium, insieme al Bevagna, ha firmato un accordo di collaborazione con l’Academy della società bianconera:
“Un accordo che è anche un premio ad una società che da oltre 45 anni lavora per far crescere i ragazzi – dichiara Cristian – senza l’assillo del risultato ma spostando il focus esclusivamente all’evoluzione sia umana che sportiva dei giovani.
E poi con la Juventus le interconnessioni sono continue, almeno una o due volte al mese siamo a Vinovo e spesso da Vinovo i responsabili del club torinese vengono a Foligno in un interscambio continuo e fondamentale per la formazione di un allenatore che lavora nel settore giovanile.
Inoltre diversi nostri ragazzi sono attenzionati da vicino da una delle più importanti società del Mondo, magari qualcuno di loro presto potrebbe salpare in maglia bianconera e questo è un surplus che arricchisce ulteriormente il nostro lavoro”.
Già, il lavoro, che resta al centro della metodologia del mister folignate, chiaro sui concetti che vuole trasmettere ai suoi ragazzi:
“Io credo fermamente che un allenatore di settore giovanile – sottolinea Cristian – deve far si che il ragazzo faccia il suo percorso evolutivo nel rettangolo di gioco facendo la partita nella metacampo avversaria ed è questo che sto cercando di trasmettere loro sin dal primo giorno.
Sicuramente – chiosa Finauro – con un calcio più speculativo oggi avremmo diversi punti in più ma sarebbe assolutamente controproducente per l’obiettivo che da sempre la Fulgiunium pone al centro del suo progetto, ovvero la formazione e la crescita del ragazzo.
Infine dico sempre che, soprattutto a quest’età, i ragazzi devono instaurare una mentalità positiva, che è possibile modellare solo attraverso l’allenamento finalizzato alla costruzione e alla proposta: spero davvero che sotto questo punto di vista riusciremo, alla fine della stagione, ad avere una mentalità che già vedo oggi e che sia ancora ampliata portando i ragazzi a stare in campo con idee, letture e personalità che sono poi fondamentali per essere calciatori ma soprattutto uomini migliori”.