Qualche giorno fa è arrivata l’ufficialità, ma le indiscrezioni sull’argomento circolavano già da tempo. Anche l’anno prossimo nei campionati dilettantistici umbri ci sarà l’obbligo di schierare gli under. Non è una novità, visto che i sottoquota sono una realtà da tempo, ma si tratta di una notizia vera e propria perché nel resto del Paese l’obbligo di schierare gli under non c’è più.
In base a quanto stabilito dal Comitato Regionale Umbro, nella prossima stagione le squadre impegnate nel campionato di Eccellenza dovranno obbligatoriamente schierare tre under, almeno un 2004, un 2005 ed un 2006. In Promozione, gli under obbligatori sono solo due, un 2004 ed un 2005. A leggerla così potrebbe sembrare una bellissima notizia per i giovani calciatori
Anche a noi di Giovaninrete fa immensamente piacere vedere i ragazzi che abbiamo seguito durante tutto questo anno arrivare in prima squadra. Ce ne sono tanti che sono davvero molto bravi e già pronti per calcare i campi dei principali campionati regionali, ma prima di poter dire con certezza che la conferma degli under obbligatori sia una buona notizia è necessario valutare diversi aspetti.
Iniziamo con i lati positivi. Il più importante lo abbiamo già detto, tanti ragazzi avranno la possibilità di debuttare in prima squadra: è una cosa che può aiutare tantissimo la crescita del giovane calciatore/uomo e che può riempire di orgoglio la società e le famiglie. In più, la presenza degli under permette uno svecchiamento delle rose, un ricambio generazionale che a volte si fa fatica a vedere.
Ma ci sono anche degli aspetti negativi di cui non si può non tenere conto. Innanzi tutto, viene un po’ messa da parte la meritocrazia: per un allenatore è una forzatura dover far giocare obbligatoriamente alcuni elementi, magari a discapito di altri che potrebbero essere più funzionali. Non tutti i mister hanno la fortuna di ritrovarsi tra le mani tre under già pronti per la prima squadra e che si adattino alla perfezione al loro modulo.
E a proposito di modulo, bisogna aggiungere un’altra cosa. Chi ha a disposizione un giovane di valore non fa alcuna fatica a puntarci, ma qui si parla di tre ragazzi. Visto che gli allenatori sono obbligati a mandarli in campo, può capitare che vengano schierati in una posizione non loro, snaturandoli e rallentando lo sviluppo di quelle che sono le loro doti naturali.
Troppe volte in questi anni abbiamo visto attaccanti di prospettiva che si sono dovuti adeguare a giocare sull’esterno perché dovevano scendere in campo per forza. In questo modo c’è il rischio che il ragazzo si smarrisca un po’: non è meglio lasciarli giocare con le squadre giovanili in modo da poter sviluppare in modo completo le loro caratteristiche, per chiamarli in prima squadra quando servono e quando se lo meritano per davvero?
L’obbligo di schierare tre under comporta il fatto che il numero dei ragazzi che vengono aggregati alla prima squadra sia più alto. In questo modo le giovanili vengono un po’ svuotate, ma poi non tutti i ragazzi che gli vengono tolti hanno un impiego continuo in campo. Alla lunga, al di là dell’orgoglio che si può provare nel vedere un proprio ragazzo arrivare al massimo livello, questo può andare a penalizzare le Juniores e, magari, creare qualche attrito tra gli staff tecnici delle due realtà.
Infine c’è un ultimo dettaglio che non può essere trascurato. Che fine fanno i giocatori che da quest’estate non sono più under? Alcuni rischiano di trovarsi a spasso, anche se hanno giocato in un campionato importante con continuità: non c’è più l’obbligo di schierarli e quindi qualcuno verrà “scaricato”. Ovviamente speriamo di no, ma stiamo ragionando a livello di ipotesi e questa cosa va considerata.
Tenendo conto di tutto quello che abbiamo detto, siamo ancora sicuri che l’introduzione/conferma dell’obbligo di schierare tre o due under sia una buona notizia? Il dibattito è aperto: fateci sapere cosa ne pensate nei commenti. La vostra opinione per noi è davvero importante!
Ubaldo Cricchi