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UNDER 17 A1: ALLA SCOPERTA DI CAPITAN ALESSIO COFONE, ANIMA DEL SANTA SABINA: “MAI ACCONTENTARCI, SOLO CON I SACRIFICI SI ARRIVA IN ALTO”

Intervistiamo Alessio Cofone, capitano del Santa Sabina Under 17
Alessio Cofone

di GIACOMO BRANCO

Il dizionario è l’unico posto dove la parola successo viene prima di sudore”. Vince Lombardi, storico, iconico ed indimenticato coach di Football Americano (talmente influente per la cultura sportiva statunitense che  Il trofeo del Super Bowl è stato rinominato in suo onore), sapeva che senza sacrifici, impegno e cuore il mero talento non sarebbe mai bastato.

Una concettualità assorbita come una spugna dal Santa Sabina, società che in circa tre lustri d’attività è divenuta un autentico punto di riferimento nel panorama calcistico giovanile perugino e che nell’attuale stagione sportiva sta mettendo in luce una squadra che, proprio grazie a sudore e sacrificio, sta sin qui ottendendo risultati mirabolanti.

Parliamo dell’Under 17 di mister

Foto di gruppo per l’Under 17 del Santa Sabina
Alessio durante una partita

Andrea Milletti, che nel competitivo campionato Allievi Regionali A1 è sin qui capolista a punteggio pieno a quota 12 punti dopo quattro giornate assieme a Orvietana e Cannara. E simbolo, sia in campo che fuori, dell’attitudine e del “fuoco sacro” rossoblù è il classe 2008 Alessio Cofone, centrocampista ma soprattutto capitano dell’Under 17:

“Ho sempre avuto la passione del calcio sin da piccolossimo – ricorda Alessio – e appena ho avuto l’età per iniziare a praticarlo non potevo che partire dal Santa Sabina: abito difatti a Corciano, a pochi metri dall’impianto del “Mariotti”, quindi sono cresciuto in questa società e con questi colori. Far parte del Santa Sabina per me è bellissimo, è un ambiente fantastico e sin dai primi allenamenti si sono creati rapporti di amicizia importanti, tanto che con diversi compagni con cui ho iniziato condivido ancor’oggi lo spogliatoio e le avventure sportive quotidiane e del fine settimana. Avendo fatto qui l’intera trafila – sottolinea Alessio – per me oggi è un orgoglio indossare la fascia da capitano in un gruppo che è davvero una famiglia più che una squadra”.

Alessio studia all’Itas “Giordano Bruno” di Madonna Alta e, nonostante gli impegno costanti tra scuola e sport, riesce a coniugare i due universi con ottimi riscontri: “Ora che sono entrato nel triennio scolastico è un po’ più dura – spiega Cofone – però mi sono organizzato tra studio e allenamenti e per ora ho buoni risultati a scuola e al contempo riesco a dare continuità ad allenamenti e partite”.

Tornando alle caratteristiche tecnice, Alessio sta evolvendo le sue caratteristiche da “tuttocampista” moderno: “Gioco prevalemente da mezzala destra ma so adattarmi alle richieste del mister, ho una buona corsa e resistenza e cerco di crescere nel quotidiano nelle due fasi, visto che mi piace sia creare gioco ma anche recuperare palloni. Come modelli ad alti livelli, cerco di carpire dai migliori che, considerando il mio ruolo, per me a livello internazionale sono Modric, Kroos e De Bruyne”. Ed ora c’è da vivere un’annata iniziata subito con il volume dello stereo a Bpm altissimi: “Siamo partiti quest’anno con l’idea di bissare il successo di due anni fa con l’Under 15 – ricorda Alessio – perchè è stata una stagione bellissima, che ha lasciato in noi che l’abbiamo vissuta emozioni indimenticabili, che vorremmo rivivere. Oltre i risultati però – sottolinea Cofone – la società punta a farci crescere dal punto di vista umano prima che calcistico, per un’evoluzione che è sia individuale che collettiva. Per ora stiamo andando molto bene, sia in termini di prestazioni che di risultati, la squadra è un gruppo di amici, in tanti giochiamo insieme da diversi anni e i nuovi arrivati si sono subito integrati benissimo”.

Una rosa, quella guidata da mister Milletti, che finora ha dimostrato di avere grande carattere e volontà di andare oltre le difficoltà, come accaduto nell’ultima gara vinta 2-3 a Gubbio contro Fontanelle: “E’ stata una partita durissima, anche per via del campo piuttosto pesante complice la pioggia che era caduta nei giorni precedenti – rammenta Alessio – e ne è venuto fuori uno scontro davvero equilibrato e avvincente fino al 90esimo quando il mio compagno Tomassini su punizione ha siglato il gol vittoria. Questo riflette il nostro modo di approcciare gli impegni, senza mai accontentarsi di ciò che abbiamo fatto e puntando sempre al massimo. Sappiamo che per arrivare però a questi risultati dobbiamo lavorare tanto e il nostro allenatore è molto bravo a tenere l’asticella attenzionale sempre alta: per me è il secondo anno con lui, l’ho avuto anche nell’Under 17 Provinciale, è un tecnico molto esigente soprattutto dal punto di vista educativo e comportamentale ma è anche simpatico ed empatico e mi sento di dire che l’intero gruppo si trova benissimo con il mister”.

Il Gruppo dell’Under 17 del Santa Sabina a raccolta prima di una partita

La prossima sfida per il Santa Sabina sarà in casa contro la Fulgens Foligno, occasione per proseguire l’ecccellente percorso intrapreso: “Sarà come tutte una gara difficile e da approcciare nel modo giusto: il nostro obiettivo è provare a stare lassu’ al fine di competere per il primo posto finale e, al contempo, crescere sia come squadra che come giocatori”. E poi c’è un orizzonte evolutivo illimitato da esplorare per Alessio, sempre con quel sudore e quei sacrifici necessari per alzare il livello: “So bene che tra qualche anno il destino calcistico sia mio che dei miei compagni avrà una svolta, per questo la mia volontà è quella di allenarmi duramente per essere un uomo e un giocatore sempre migliore. Il sogno è quello di diventare un giocatore professionista e fare di questa passione un lavoro, ma so bene che questo arriverà attraverso una crescita in cui solo io posso esserne l’artefice. Intanto, guardando a stretto giro di posta – chiude Alessio – oltre alle soddisfazioni con il Santa Sabina vorrei anche farmi notare dalla Rappresentativa regionale e disputare qualche gara o torneo ufficiale, visto che per ora ho fatto solo alcuni allenamenti: significherebbe che, sempre grazie al lavoro, entrerei a far parte della selezione che raggruppa gli elementi più meritevoli della mia fascia d’età”.

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