Anche quest’anno il campionato Juniores sta mettendo in mostra un buon numero di talenti pronti per fare il salto in Prima Squadra. Tra i nomi più gettonati, ovviamente, ci sono quelli dei principali marcatori del torneo: in cima alla classifica dei capocannonieri c’è Giovanni Zamporlilni, centravanti del Campitello, capace di segnare ben 15 reti nella prima metà della stagione. A pochi giorni dalla ripresa del campionato, abbiamo sentito il bomber dei rossoblu per conoscerlo meglio e per analizzare insieme a lui il campionato e gli obiettivi della sua squadra.
La Narnese ha preso la vetta della classifica fin dalla prima giornata, ma con quasi tutto il girone di ritorno ancora da giocare la distanza dalle inseguitrici non è grandissima. Il tuo Campitello è a -6 dalla capolista: quali sono ad oggi i vostri obiettivi di squadra?
“Adesso noi dobbiamo concentrarci sulla ripresa del campionato dopo la sosta natalizia pensando partita per partita per ottenere il maggior numero di punti possibili prima di affrontare la capolista Narnese nello scontro diretto. Il nostro obiettivo è quello di fare meglio della passata stagione: l’anno scorso siamo arrivati secondi, quindi fin dall’inizio della preparazione estiva l’obiettivo è quello di essere in vetta alla classifica. Per questo ci impegneremo al massimo da squadra. Nel corso della stagione ci sono stati, come è normale, dei piccoli passi falsi, ma siamo riusciti a rialzarci e risultati importanti come la vittoria nello scontro diretto contro il Terni FC e quella nella partita precedente contro il Foligno, insieme ai due punti recuperati sulla Narnese nell’ultima giornata prima della sosta, ci hanno restituito la motivazione giusta per ripartire con entusiasmo”.
Al momento sei il capocannoniere del campionato con 15 reti, con una media superiore al gol a partita. Sei soddisfatto del tuo rendimento? Ti sei prefissato un obiettivo preciso in termini di reti da realizzare?
“Sono molto soddisfatto di quanto fatto fino a questo momento del campionato, però credo che ci sia ancora molto da lavorare, perché rivedendo anche le palle-gol che ho avuto sicuramente avrei potuto fare cinque o sei gol in più. C’è ancora da lavorare per migliorare nella finalizzazione, nella freddezza sottoporta e nella capacità di sfruttare le occasioni che possono capitare nei momenti finali delle partite, quando c’è maggiore stanchezza. In realtà non mi ero prefissato un obiettivo preciso, ma a questo punto vorrei continuare in questo modo. Ovviamente non dipende solo da me, ma anche dalla squadra, come è stato per tutte le reti segnate fino ad ora: l’appoggio dei miei compagni è fondamentale”.
Quale tra le 15 reti segnate finora è la tua preferita?
“La mia preferità è quella realizzata contro l’Amerina: è stato un bel gesto tecnico con una girata al volo di sinistro (che non è il mio piede preferito), ma al di là di questo è stato un gol importante perché l’Amerina è stata una squadra molto tosta da affrontare. È stata una partita molto tirata e vincerla per 1-0 grazie ad un mio bel gol dà maggiore valore alla rete segnata”.
Che tipo di giocatore sei e quali sono le tue caratteristiche principali?
“Io sono un vero numero nove. Mi piace giocare spalle alla porta, proteggere palla, far salire la squadra, legare il gioco, fare sponde e spizzate; mi pice molto il gioco aereo. Mi ispiro principalmente a giocatori come Haaland e Lewandowski, veri numeri nove che proteggono la palla e attaccano la profondità. Per fare un nome un po’ meno attuale potrei dire che mi ispiro a Mario Mandzukic, la cui dote principale era la generosità: aiutava la squadra sia in fase offensiva che in fase difensiva ed era un lottatore”.
Hai già avuto l’opportunità di debuttare in Promozione con la Prima Squadra: che emozione è stata e quanta differenza c’è tra il campionato Juniores ed il calcio dei grandi?
“È stata sicuramente una bellissima emozione e senza alcun dubbio c’è una grandissima differenza tra il mondo Juniores ed il mondo Promozione. Cambiano completamente l’intensità ed il ritmo e ci si aiuta molto di più tra compagni: c’è sempre qualcuno che parla, qualcuno pronto a recuperare l’eventuale errore del compagno. È stata una grandissima emozione e sono davvero molto contento”.
Come ti vedi nel futuro: hai un sogno nel cassetto?
“Il mio sogno è quello di arrivare il più possibile in alto nelle categorie. Per questo continuerò ad impegnarmi al massimo come ho fatto e come sto facendo tuttora, concentrandomi anche sul mantenimento del fisico e della vita da atleta, in modo da raggiungere il livello più alto possibile e giocare il maggior numero di anni possibile”.
Prima dei saluti, Giovanni spende due parole per chi ha creduto in lui e per chi lo ha sempre supportato: “Devo ringraziare tantissimo la società Campitello e mister Famoso che hanno creduto in me e mi stanno dando molta fiducia. Ringrazio anche la mia famiglia e la mia fidanzaa. Un ringrazimento particolare va fatto nei confronti di mio nonno Giampiero, che da quando ho iniziato a giocare a calcio (avevo quattro anni e mezzo) ad oggi non ha saltato un allenamento o una partita, mi accomagna ovunque ed è un vero stakanovista. Devo ringraziarlo tantissimo perché è il mio tifoso numero uno”. Alla ripresa del campionato il Campitello giocherà in casa dell’Atletico BMG fanalino di coda: se si vuole approfittare dello scontro diretto tra le due battistrada Narnese e Cannara non si può prendere sottogamba l’appuntamento, ma Giovanni e i suoi compagni hanno dimostrato di avere la mentalità giusta e le capacità necessarie per rimanere concentrati e fare una seconda parte di stagione di altissimo livello.
Ubaldo Cricchi