L’Atletico Gubbio ha conquistato la A1 con la Juniores, ma purtroppo non è riuscito a mantenere il massimo livello con i Giovanissimi e gli Allievi. Nell’Under 17, però, diversi ragazzi hanno mostrato di avere le caratteristiche giuste per calcare i palcoscenici più importanti: tra loro figurano senza dubbio i gemelli Gianluca e Lorenzo Urbani, classe 2008. Di recente, i due hanno avuto anche delle esperienze con il Frosinone e con l’Ascoli: in questo modo hanno avuto l’opportunità di esplorare il mondo giovanile dei club professionistici e conoscerne l’organizzazione.
A tal proposito affermano che “Ci siamo confrontati ad armi pari con gli altri ragazzi sul campo e ora abbiamo la consapevolezza che con il sudore ed il sacrifico in quel mondo ci possiamo stare anche noi”. Gianluca e Lorenzo sanno che crescere in contesti di quel tipo potrebbe essere molto importante, ma il presente si chiama Atletico Gubbio. La squadra di mister Bartocci ha lottato fino all’ultimo, senza però evitare un finale amaro. Tuttavia, i ragazzi in campo hanno mostrato spesso sprazzi di bel gioco e la loro crescita sotto diversi punti di vista è stata evidente. Ormai il campionato è finito: è l’occasione giusta per scambiare due chiacchiere con Gianluca e Lorenzo.
Quest’anno avete giocato principalmente con l’Under 17, ma avete giocato anche all’Under 16 e avete avuto anche qualche esperienza con la Juniores. Ci sono grandi differenze tra le varie categorie?
“Sì, abbiamo giocato soprattutto con l’Under 17; siamo stati con l’Under 16 solo quando serviva e abbiamo ricevuto diverse chiamate dalla Juniores. L’Under 17 è la categoria ai livelli più alti (A1), ma abbiamo dimostrato di poterci giocare tranquillamente. L’Under 16 è un campionato regionale, ma il livello è più basso”.
Con alcune buone prestazioni e risultati positivi, nella parte finale del campionato avete dimostrato che la categoria A1 non è così fuori dalla portata dell’Under 17 dell’Atletico Gubbio. Ci sono dei rimpianti per come è andata oppure, nonostante tutto, la stagione può essere considerata positiva?
– Gianluca: “La stagione era iniziata in modo positivo, ma poi, dal mio punto di vista, siamo stati molto penalizzati dal fatto che almeno la metà dei nostri compagni (essendo 2008) a livello fisico e di statura non è ancora pronta. Per quanto riguarda la classifica potevamo fare di meglio, però come gruppo siamo stati molto uniti e la società ci ha aiutato a crescere. E poi bisogna considerare che per l’Atletico Gubbio era una delle prime volte che affrontava un campionato A1”.
– Lorenzo: “Dal mio punto di vista, guardando la classifica possiamo dire che la stagione è andata abbastanza male. Tuttavia, questo campionato è servito tantissimo perché avendo un’età inferiore a quella degli altri ci ha permesso di crescere e ci ha fatto capire che possiamo giocare a questo livello (ma anche sopra). Mi sono divertito e, anche quando non giocavo, ho sempre cercato di dare il meglio di me e crescere”.
La classifica finale rispecchia le forze viste in campo? Qual è la squadra che vi ha impressionato di più?
– Gianluca: “Dal punto di vista del gioco, le squadre che mi hanno impressionato di più sono state il Campitello e il Cannara. Hanno un attacco molto forte, con ragazzi di statura e peso superiore alla media”.
– Lorenzo: “A Campitello e Cannara io vorrei aggiungere anche un’altra squadra, il Terni FC. Si è giocato il campionato fino all’ultimo e aveva un attacco corposo, con giocatori completi”.
Descrivetevi come calciatori: che posizione occupate in campo e quali sono le vostre più importanti qualità?
– Gianluca: “Io sono un attaccante e occupo la posizione di esterno. A seconda delle caratteristiche della squadra avversaria e dei suoi terzini, il mister mi può schierare a destra o a sinistra. Le mie qualità principali sono la velocità, la capacità di puntare l’avversario e la voglia di provare la giocata. Anche se si rischia di fare la brutta figura, da fantasista cerco spesso la giocata per saltare l’uomo. In fase di non possesso, rispetto a mio fratello che è più punta, mi reputo molto generoso perché quando serve torno a centrocampo per aiutare il più possibile i miei compagni”.
– Lorenzo: “Io gioco punta, però in alcune partite sono stato schierato come esterno. Non mi sono trovato male, soprattutto quando il mister mi ha schierato sulla fascia destra, perché da quella posizione posso puntare l’uomo e rientrare sul sinistro, che è il mio piede preferito, e calciare. Le mie caratteristiche principali sono la velocità sul primo scatto, che mi permette di saltare l’uomo dei primi dieci metri, la capacità di puntare l’uomo e il dribbling. Come ha detto Gianluca, non torno spesso a centrocampo in fase di non possesso, però se c’è da dare una mano non mi tiro indietro. Rimango sui contropiedi per alzare la squadra e mantenere il possesso della palla”.
Vi ispirate a qualche calciatore in particolare per il vostro modo di giocare?
– Gianluca: “Il mio idolo è Vinicius del Real Madrid. È un giocatore che io amo, ogni volta che lo vedo mi fa venire voglia di giocare, di prendere il pallone ed iniziare a palleggiare. Il giocatore a cui mi ispiro, restando in Italia, è Federico Chiesa: ha le mie stesse caratteristiche, come lo strappo, la voglia di puntare l’avversario, la capacità di spaccare le partite”.
– Lorenzo: “Da quando avevo dodici anni il mio idolo è Phil Foden del Manchester City. Da quando ha debuttato è sembrato un fenomeno e lo è davvero. Mi piace quando gioca, anche perché è mancino come me, e ha delle caratteristiche uniche, che nessun altro ha. Il giocatore a cui mi ispiro, però, è Anthony del Manchester United: quando lo vedo giocare mi immedesimo in lui. Adesso tra infortuni e scelte tecniche non sta giocando sempre, però quando entra in campo dà tutto per fare gol o assist e può spaccare la partita”.
Cosa significa per voi essere fratelli e compagni di squadra?
– Gianluca: “Per noi essere fratelli e compagni di squadra è assolutamente un pregio. Tra noi due abbiamo un’ottima intesa, infatti i due gol che ha segnato Lorenzo con l’Under 17 contro il Santa Sabina ed il Sansepolcro sono nati da delle rimesse laterali battute da me. Io ho la capacità di lanciare lungo con le mani: lui sa che io batto veloce e profondo e fa il movimento giusto. In questo modo, in pratica, abbiamo conquistato sei punti”.
– Lorenzo: “Confermo tutto: è il mio assistman preferito”.
Qual è il vostro sogno nel cassetto?
– Gianluca: “Il sogno nel cassetto da quando sono piccolo è quello di arrivare più in alto possibile. Ascoltando anche il mio babbo che mi ha sempre detto di lavorare sodo per arrivare al massimo perché anche se non si arriverà sulla luna si atterrerà sulle stelle”.
– Lorenzo: “Fin da sempre sogno di arrivare in un campo con tanti spettatori che gridano il mio nome. Mi piacerebbe arrivare ai massimi livelli e da quando sono piccolo sono sui campi di calcio con un pallone per poter realizzare questo sogno. Io quando sono in un campo mi sento nel posto dove sto meglio: mi libero, respiro aria pulita…è la mia vita”.
La nostra chiacchierata si chiude con gli immancabili ringraziamenti: “Ringraziamo voi di Giovaninrete perché seguite i nostri campionati e la nostra squadra, tutti quelli che ci accompagnano in questa avventura, l’Atletico Gubbio che ci ha fatto crescere portandoci nell’Under 17 con cui l’anno scorso abbiamo vinto un campionato da protagonisti (Lorenzo ha realizzato 43 gol, Gianluca una ventina di reti e tanti assist) e, ovviamente, il babbo che ci sta sempre dietro”. Le qualità, la grinta e la tenacia di certo non mancano ai fratelli Urbani: i due hanno le idee chiare e sono disposti ad impegnarsi al massimo per raggiungere i loro sogni. In bocca al lupo, ragazzi!
Ubaldo Cricchi