Obiettivo primi 3 posti, con il sogno (neanche tanto nascosto) di arrivare davanti a tutti. Marco Fondacci, portiere della Pontevecchio, mostra la sua ambizione e quella della squadra di mister Maurizio Menga per il campionato Under 17 A1. Attualmente i rossoverdi si trovano al terzo posto insieme a Cannara e Narnese a quota 16 punti dopo 8 giornate, a -4 dalla capolista Campitello. Campitello peraltro unica formazione ad aver battuto i ponteggiani dall’8 ottobre a oggi. Fondacci e compagni infatti hanno inanellato 5 vittorie nelle ultime 6 partite, dopo che nei primi 2 turni avevano conquistato soltanto un punto, frutto di un ko all’esordio e di un pari sul campo dell’Orvietana.
“Era normale un avvio con qualche problema – ha spiegato il portiere classe 2007 – tanti giocatori sono arrivati dal San Sisto e dovevamo trovare la giusta amalgama. Ora il gruppo è davvero compatto, speciale, stiamo bene insieme e sono convinto che ci toglieremo diverse soddisfazioni”. Ok le soddisfazioni, ma è chiaro che l’obiettivo principale è di piazzarsi più in alto possibile: “Sono sincero, io voglio vincere – ha affermato ancora Fondacci – magari riusciamo ad andare alle finali nazionali. Con il mister parliamo tanto, ci sta dando i giusti consigli e speriamo di raggiungere questo traguardo”.
Un ruolo, quello del portiere, che negli ultimi anni è cambiato moltissimo, trasformandosi da “semplice” estremo difensore a primo costruttore della manovra offensiva: “Ma non tutte le partite sono uguali – ha sottolineato Marco – a volte il mister mi chiede di dialogare con i compagni della difesa, altre di lanciare lungo verso gli attaccanti: dipende anche dall’atteggiamento dell’avversario. Certo, devo ammettere che la ‘costruzione dal basso‘ è magari può risultare più divertente però non ho problemi a giocare pure alla vecchia maniera quando serve”.
Fondacci (appena 5 gol subiti in 6 presenze in questo campionato) ha coltivato la sua passione sin da bambino, nell’allora Ponte Villa (“l’attuale Ponte Felcino“, precisa), da 5 stagioni è alla Pontevecchio e ora punta a compiere un deciso salto di qualità , sempre tuttavia con i piedi ben piantati a terra. “Cosa voglio fare da grande? Sinceramente ancora non lo so, frequento l’istituto Capitini a Perugia ma non ho scelto su cosa puntare in modo preciso”, ha affermato il giovane portiere. Che tra i pali ha le idee più chiare: “Il mio idolo? Senza dubbio Buffon, è stato il migliore”, le sue parole. Un punto di riferimento per tante generazioni con una smisurata voglia di vincere, la stessa che Fondacci pare aver aiutato a diffondere nell’intero gruppo della Pontevecchio.
Roberto Minelli (Corriere dell’Umbria)