La regola dei sottoquota nei campionati dilettantistici sembra che sia arrivata al capolinea.
Quest’ anno è toccato alla Prima Categoria e pare che il prossimo anno, l’eliminazione degli Under si estenderà anche per i campionati di Promozione e di Eccellenza, ma nulla è ancora definito.
L’introduzione dei “fuoriquota” era nata a metà degli anni Novanta con tante variazioni negli anni, al fine di favorire i giovani calciatori a giocare di più nelle prime squadre. Ma questa regola ha veramente giovato ai ragazzi oppure non è servita a niente, o ha addirittura peggiorato la situazione?
C’è chi sostiene che togliendo questo obbligo le società non daranno più spazio ai ragazzi nelle prime squadre e di conseguenza questi ultimi non avranno più la possibilità di mettersi in mostra.
Dall’altra parte invece c’è chi sostiene che i ragazzi devono giocare per “filosofia”, per scelta e non per obbligo. Ci deve essere un progetto e un idea nel far giocare i giovani altrimenti diventa un’imposizione e si rischia di far del male ai ragazzi.
Come si può far male a un ragazzo che gioca?
Inutile nascondersi dietro un dito, i sottoquota che negli anni sono stati impiegati, nella maggior parte giocavano terzini o esterni alti, anche mettendo ragazzi fuori ruolo. E’ chiaro che con la regola dei sottoquota si abbassa il livello del campionato e la scelta degli allenatori e direttori sportivi ricade sempre nella scelta negli Under in questi ruoli. Attaccanti, difensori centrali, centrocampisti sono stati spesso sacrificati. Poniamo l’esempio di una squadra che ha un attaccante buono e che vuole vincere il campionato; finirà per metterlo esterno e chi ci rimette è solo il ragazzo.
E se lo stesso ragazzo invece di giocare per forza con una squadra da esterno alto, non fosse libero di andare a giocare con una squadra che crede in lui, giocando nel suo ruolo? Allora si che avrebbe veramente  la possibilità  di crescere e migliorare in un ambiente che ha investito su di lui e che lo ha voluto per scelta e non per obbligo.
Non sono esclusi nemmeno alcuni cambiamenti anche nei campionati Under 19, tant’è che alcuni presidenti stanno reclamando a gran voce l’introduzione di formazioni Under 23 anche nei campionati dilettantistici.
Da parte nostra ci auguriamo che ci siano sempre più società che incomincino a vedere i ragazzi come una risorsa e non come un peso.
Non resta che aspettare.