Dentro al gioco. Un contesto in cui è sempre stato Umberto Marino, una fulgida carriera alle spalle da calciatore tra Serie B e Serie C e che da allenatore, dopo esser stato il timoniere di diverse Prime squadre anche in piazze blasonate, è ripartito dai giovani.
Anzi, per la precisione è ripartito da una Scuola calcio di connotato lustro nell’hinterland eugubino e territoriale come l’Atletico Gubbio prendendo in consegna I Giovanissimi Under 15 che disputano un campionato competitivo come la Serie A1 regionale.
E con una scuola formata da ragazzi del 2009, l’incipit è stato complesso, con tre sconfitte nelle prime tre gare disputate, ma nell’ultimo turno è arrivata la prima vittoria con i neri-arancio capaci di espugnare 1-0 il campo di Ellera grazie alla marcatura di Gifuni: “Il primo aspetto da considerare – analizza Marino – è che disputiamo un girone complicato, con diverse realtà che fanno selezione e noi, essendo una Scuola calcio, abbiamo tangibili difficoltà nel tener testa a squadre che hanno un tasso sia tecnico che fisico superiore al nostro.
Specialmente l’aspetto della fisicità è un fattore – sottolinea il mister – perché ad esempio I ragazzi che mostrano oggi qualità tecniche di rilievo sono quelli che hanno il maggior gap fisico e tale ambito spesso è decisivo nei termini del risultato.
Però noto grande impegno e dedizione, in un campionato dove, a parer mio, ci sono da rivedere alcuni aspetti regolamentari legati soprattutto alle retrocessioni, che hanno ben poco senso in ottica di calcio giovanile e altri arbitrali, considerando che capita che manchino soprattutto le figure degli assistenti e molti gol sono segnati in netto fuorigioco, per sviste che rendono assai interlocutori i risultati finali delle partite”.
Marino arriva ad allenare a Gubbio dopo una vita trascorsa nel football d’élite, partendo dalla prima vita calcistica in cui è stato attaccante di razza: “Ho avuto la fortuna di plasmarmi come giocatore nel settore giovanile dell’Inter – ricorda Umberto – confrontandomi con ragazzi che sarebbero divenuti poi campioni di calibro mondiale e riuscendo a vincere un campionato Under 15 con la maglia nerazzurra.
Poi a 18 anni ho intrapreso l’avventura tra I ‘Pro’ prima in C2 e poi sempre tra Serie B e C1, vincendo ben tre campionati filati in C mettendo a segno oltre 100 reti e più’ di 400 partite tra I professionisti”.
Appese le scarpette al chiodo, Marino ha iniziato il percorso da allenatore prima nel settore giovanile del Siena e poi per sette anni al fianco di un maestro come Ivo Jaconi in tante piazze importanti come Brescia, Frosinone, Triestina, Cremonese e Reggina. Quindi da Primo allenatore ha compiuto autentiche imprese al Chieti e all’Ancona, vanificate però prima da episodi avversi e poi dal Covid che ha interrotto i campionati nel 2020 con la compagine dorica seconda in classifica in Eccellenza marchigiana.
Da tre anni Marino, che vive a Gualdo Tadino, ha atteso l’occasione giusta per riprendere il cammino nel mondo footbalistico e l’occasione giusta è arrivata quest’estate con la chiamata dell’Atletico Gubbio: “Il responsabile Marco Bettelli ha toccato le giuste corde per convincermi a intraprendere questa nuova avventura e poi, alla fine, la passione per questo splendido sport è intatta come il primo giorno che ho iniziato a calciare un pallone”.
E il mantra del “Marino pensiero” per i suoi ragazzi è sinotticamente esplicabile in tre parole: “Comprensione del gioco. Credo sia il fattore più impattante nel calcio moderno – dichiara Umberto – e proprio da tale concetto è partita la lectio del corso che ho seguito a Coverciano con i responsabili del Benfica, una delle società più all’avanguardia del calcio continentale.
Comprendere il gioco però non è semplice, soprattutto se a 14 anni non c’è stato un primo processo di apprendimento sotto tale ambito – argomenta il tecnico – e la mia volontà è quella di migliorare nel miglior modo e con il miglior metodo possibile i ragazzi che alleno.
Un miglioramento che deve esserci sicuramente dal punto di vista tecnico-tattico ma anche di mentalità per affrontare nella maniera opportuna allenamenti e partita senza dimenticare l’importanza legata alla cura di una corretta alimentazione per un ragazzo di 14-15 anni.
Anche perché – chiosa Marino – anche se a quest’età riesci a spiccare, non è detto che poi questo ti basti per diventare un calciatore: serve carattere, costanza, volontà’ e sacrificio per arrivare ad alti livelli”.
Guardando all’immediato, la prossima sfida vedrà gli eugubini affrontare al “Cambiotti” di Zappacenere i pari classifica del Cannara per un campionato in cui le gioie dovranno necessariamente passare dalla sofferenza: “Lo sappiamo da inizio stagione – ammette Marino – che le nostre vittorie dovranno necessariamente passare dall’abnegazione e dalla coesione di squadra.
L’obiettivo e di vedere dei miglioramenti sia complessivi che individuali del gruppo a fine campionato e possibilmente riuscire a mantenere la Serie A1.
Ripeto: non sarà semplice ma i ragazzi sono generosi, approcciamo le sedute con serietà’ impegnandosi tantissimo e per questo i segnali positivi ci sono tutti per crescere e divertirsi allo stesso tempo”